Balkan Anarchist Bookfair. Oltre i muri del nazionalismo.

Si è tenuta a Ljubljana in Slovenia dal 6 al 9 luglio la XV edizione della Balkan Anarchist Bookfair (BAB). Nel vivace movimento anarchico dei Balcani la BAB è un appuntamento centrale, che da sempre svolge il ruolo non solo di salone del libro, ma anche di opportunità di confronto politico tra le diverse realtà. La prima edizione si tenne proprio nella capitale slovena nel 2003 mentre ancora non si erano del tutto concluse le guerre che avevano dilaniato questa regione a partire dalla prima metà degli anni ‘90. Allora viaggiare tra i paesi della Ex-Yugoslavia era molto difficile, e moltx compagnx non poterono partecipare perché non ottennero i visti necessari per il viaggio. Fu un passo importante per iniziare a riorganizzare il movimento che stava risorgendo dopo la guerra, e che aveva nell’antimilitarismo uno dei suoi temi unificanti.

Oggi il Network di Solidarietà dei Balcani (BSN), la rete di collettivi, gruppi, organizzazioni, squat e singoli che anima la base politica della BAB è una stabile realtà, riferimento per campagne di solidarietà e iniziative comuni del movimento dalla Slovenia alla Grecia, dal Kosovo alla Romania.

La BAB di quest’anno per il ventennale dalla prima edizione è tornata a Ljubljana, ed è stata uno degli appuntamenti centrali del movimento anarchico europeo ma non solo a cui hanno partecipato circa 800 compagnx da realtà dei Balcani e dell’Europa. Con delegazioni anche dal Cile, dall’Australia, dalla Turchia, dai paesi nordici, è stato di fatto un vero e proprio incontro internazionale. L’assemblea organizzativa di concerto con le realtà del BSN hanno dato una solida base politica all’incontro, tematizzato sulla questione della guerra con il titolo “Oltre i muri del nazionalismo e della guerra”. La nutrita delegazione della FAI ha partecipato al salone del libro con un banco per le pubblicazioni di Zero in Condotta e di Umanità Nova, ma ha anche contribuito attivamente all’incontro sostenendo materialmente l’organizzazione e intervenendo con propri contributi politici. Per maggiore chiarezza e facilitare il dibattito gli organizzatori avevano sollecitato i gruppi aderenti all’iniziativa a contribuire con documenti oltre che con proposte di sessioni di dibattito. Uno dei principali argomenti era quello della guerra e dell’antimilitarismo che è stato sviluppato in più sessioni di presentazione. Nella sessione di dibattito gestita dalla FAI sono state presentate tre relazioni, una sulla militarizzazione in Friuli Venezia Giulia e sulle attuali lotte contro i poligoni a cura di Iniziativa Libertaria Pordenone, uno sul ruolo del militarismo italiano nei balcani, uno sulla posizione antimilitarista e disfattista rivoluzionaria sulla guerra in Europa orientale. Diversi interventi hanno animato il dibattito al termine delle relazioni, creando un ponte con le iniziative che si sarebbero poi tenute dopo due settimane a Saint-Imier.

Si sono notati purtroppo, anche se hanno avuto un ruolo marginale, alcuni atteggiamenti aggressivi di delegittimazione da parte di alcuni singoli a gruppi, attorno alla questione della guerra e della “islamofobia”. Pratiche che in modo più strutturato si sono poi osservate anche a Saint-Imier [vedi UN n.24]. La solida realtà del BSN ha comunque, nella sua diversità di posizioni, mantenuto un piano di confronto politico, che ha permesso di sviluppare i vari temi e di concludere la BAB con una assemblea finale molto ricca in cui sono state definite le basi del documento finale, che tra le altre cose rilancia la prospettiva di un’Alleanza Globale contro la Macchina della Morte, contro la politica di guerra degli stati e del capitale.

Molti altri temi sono stati affrontati nel corso della BAB, la questione delle lotte contro le frontiere è stata centrale, sia nell’opposizione al nazionalismo degli stati sia nella solidarietà ai migranti. La costruzione storica delle identità nazionali attraverso le deportazioni in Grecia, le stragi nel mediterraneo, la realtà delle occupazioni e delle strutture di movimento come infrastrutture solidali sono stati alcuni elementi sollevati. La presentazione delle attività dei gruppi cileni, come di quelli nordici e ungheresi, o la situazione repressiva nell’Europa dell’Est e in Russia sono state altre iniziative che hanno suscitato grande attenzione. L’intera prima giornata è stata incentrata sulla lotta del movimento anarcofemminista queer, in una prospettiva di genere sempre più centrale all’interno del movimento.

La gestione dell’evento negli spazi del centro Tabor, che già nel 2019 aveva ospitato il Congresso IFA, è stata condivisa con i molti partecipanti, numerosi volontari hanno partecipato all’allestimento, alla cucina, come alle pulizie, con quattro giornate di completa autogestione. La dimensione molto intensa del confronto politico e della diversità di posizioni ha creato per quattro giorni uno straordinaria occasione di scambio ed elaborazione, oltre che di costruzione di relazioni tra realtà e singoli. Una forza che ha avuto una sua concreta visibilità nelle strade del centro di Ljubljana il sabto sera quando con un corteo di 600 persone pieno di striscioni e slogan multilingui lx compagnx sono usciti dagli spazi della BAB per levare in piazza la propria voce contro ogni frontiera, contro ogni nazionalismo, contro ogni guerra.

DA

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